– Ganoderma lucidum –

– La natura che ci aiuta a star bene –

 “Ganoderma lucidum”(Curtis) P. Karst., 1881

Non è ancora possibile stabilire realmente quanti siano in natura i funghi medicinali. Si consideri che al momento, solo una piccolissima percentuale dei macrofunghi esistenti rappresentano le entità con conclamate proprietà benefiche. Tutto lascerebbe quindi presagire che man mano lo smisurato numero delle specie, sarà sempre più oggetto di attenzione e studio da parte dei ricercatori, i funghi medicinali, potrebbero raggiungere allora anche numeri molto rilevanti. Del resto, non di rado gli stessi scienziati preannunciano novità positive a riguardo, ovvero nuove scoperte significative in ordine ad entità fungine aventi peculiarità medicinali. Attualmente i funghi più famosi a riguardo, sono poco più di una dozzina. Quello più conosciuto nel mondo, perché il più importante, è sicuramente il “Ganoderma lucidum” (Curtis) P. Karst., 1881, noto in Giappone come “reishi” ed in Cina come “Ling-Zhi”. E’ un fungo “parassita” e fruttifica “attaccato” su querce, soprattutto tronchi di castagno, raramente su conifere ma molto spesso lo si trova a livello del suolo dove, da “saprofita”, vegeta su ceppaie parzialmente interrate di alberi decidui. Non è vero, come in molti continuano ad affermare, che è un fungo tipicamente orientale esso infatti, è presente anche nei nostri boschi dove, in alcune zone è comune, mentre in altre è raro da reperire. Oltre a vivere come “parassita”, è anche un fungo “saprofita” infatti, prima attacca alberi già malati e/o deboli che sono più dannosi che utili al bosco stesso conducendoli pian piano a morte, successivamente, trasmuta la prima forma di nutrimento da “parassita” in “saprofita”, continuando così a nutrirsi dell’albero ormai morto, dove pian piano lo “consuma”, fino a farlo “sparire” dal bosco. Il “reishi” quindi, oltre ad essere il “Re” dei funghi utili al nostro organismo, è anche straordinariamente importante nel contribuire alla regolazione del ciclo biologico dei boschi! Appartiene alla Classe dei “Basidiomycetes”, all’Ordine “Polyporales”, alla Famiglia delle “Ganodermataceae”. Il cappello è di color marrone scuro o fulvo, fino al color porpora, lucente, spesso brillante, come fosse verniciato, con solchi irregolarmente concentrici, l’orlo è biancastro-giallognolo, la forma è semicircolare talvolta reniforme, la larghezza varia da 5 fino a 15 cm. mentre lo spessore, può raggiungere i 3 cm.; la superficie è dura, liscia o bitorzoluta; il gambo eccentrico spesso laterale ed approssimativamente cilindrico, è concolore al cappello e, come il medesimo, è bitorzoluto, lucido e poi opaco con l’invecchiamento. E’ lungo da 5 a oltre 15 cm., diametro da 2 a 5 cm. La parte fertile del fungo dove vengono emesse le spore, si trova sotto il cappello che è costituito da tubuli e pori, prima bianchi e poi color cannella che si macchiano di bruno scuro se vengono contuse; le stesse spore sono brune in massa ed al microscopio appaiono di forma più o meno ovoidali le cui dimensioni medie sono 11 x 8 micron; tutto il fungo è di consistenza legnosa pertanto, non commestibile anche perchè molto amaro.

 

“Ganoderma lucidum“(Curtis)P.Karts,1881(foto C.Lavorato)

In molti quando argomentano su questo fungo, continuano ad enunciarsi in termini di “erba miracolosa” quando invece, è bene sapere che il “Ganoderma lucidum”, come tutti i funghi, non appartiene al Regno Vegetale ma a quello dei Funghi dove sono stati inglobati anche i licheni. Questo straordinario dono della natura, come per altro tutti i funghi con proprietà terapeutiche, è coltivabile. In Oriente, era venerato quasi come una divinità proprio per i suoi effetti terapeutici, oggi confermati anche dalla ricerca moderna. Nell’antichità infatti, era risaputo che produceva benefici se assunto regolarmente, ma nessuno aveva mai fatto ricerche scientifiche per confermare i benefici che sembrava avere. Negli ultimi decenni non solo in Cina ed in Giappone dove in verità da 4000 anni, quelle popolazioni si sono curati e si curano con i funghi terapeutici, anche negli USA, Australia ed in alcuni stati Europei principalmente Inghilterra e Germania, sono stati effettuati studi e sperimentazioni in centri di eccellenza. Le pubblicazioni scientifiche riguardo a questo gruppo di funghi sono migliaia, pubblicati su autorevoli riviste scientifiche internazionali. La bibliografia a riguardo è quindi prevalentemente orientale e/o straniera che va comunque accettata, per come indicano anche i nostri medici esperti in medicina complementare/integrativa! Nel nostro Paese purtroppo, la ricerca sui funghi considerati terapeutici in Oriente (e non solo) è quasi vicina allo zero! Una parte significativa della ricerca riguarda proprio il “reishi” con circa 1800 pubblicazioni (al momento), raccolti nel portale “PubMed”, autorevole riferimento scientifico nel web nonchè, banca dati mondiale. E’ stato dimostrato che questo fungo, contiene la più alta quantità di sostanze biologiche utili all’organismo, più di 400, le quali si completano in modo ideale e trovano un ampio spazio di applicazione per la salute psico-fisica. Per questi motivi, quando i medici/micoterapeuti indicano l’abbinamento anche tra più specie fungine, in schemi combinati per il trattamento delle patologie, il “Reishi” è quasi sempre incluso. Questo dimostra chiaramente che anche se assunto singolarmente, è sempre e comunque funzionale! L’azione sinergica dei suoi componenti hanno condotto a conclusioni che possiede delle funzioni ben precise. E’ ritenuto un purificatore del sangue, detossificante, diuretico, epatoprotettore, regolatore intestinale, tonico cardiaco, combatte le allergie, aiuta a stabilizzare la pressione del sangue, protettore verso le terribili patologie neurodegenerative, antitumorale ecc.. Pur non essendo né un narcotico né un ipnotico, grazie alla significativa quantità di adenosina che contiene, si è rivelato essere anche un ottimo rilassante e calmante favorendo così il sonno. L’adenosina infatti, oltre ad essere un eccellente antinfiammatorio, vasodilatatore e cardiotonico, è anche un ottimo ansiolitico e antistress con effetti rilassanti. Il “reishi” contiene i Beta-glucani che, sappiamo avere azione immunostimolante oltre che antitumorali; sali minerali ossia calcio, ferro, manganese, magnesio, germanio, potassio, rame, selenio, zinco e tante altri principi attivi utilissimi per l’organismo umano! In Oriente era (ed è) ritenuto il miglior rimedio naturale proprio perché, ha la capacità di migliorare la salute fisica generale, aiutando a mantenere sano il corpo riducendo significativamente i processi di invecchiamento. Il vantaggio principale dell’assumerlo, è quello dell’effetto che questo fungo ha nel sostenimento e la modulazione del sistema immunitario ad un livello ottimale. Quindi, se ne deduce che è utilissimo per tutti, compreso per i soggetti perfettamente sani! Si è detto che contiene più di 400 principi attivi tra cui moltissimi polisaccaridi e circa 200 triterpeni. I polisaccaridi sono carboidrati complessi costituiti da catene di zuccheri, i medesimi normalizzano la pressione sanguigna e sono utili nell’iperglicemia, hanno anche un grande effetto sui radicali liberi i quali, se prodotti eccessivamente, generano quel che viene chiamato stress ossidativo. Quest’ultimo, è responsabile e/o comunque rappresenta una concausa di patologie quali il cancro, deterioramento cellulare e patologie degenerative. Gli stessi radicali liberi, sono prodotti dal nostro organismo e quel che è peggio che la loro formazione, viene favorita dalla presenza di elementi quali il fumo(nicotina), l’alcol, metalli pesanti, farmaci, smog, pesticidi, gli idrocarburi, i conservanti negli alimenti, i cibi affumicati e salmistrati ed altro tant’è, che appare del tutto evidente come sia impossibile sottrarsi dal loro influsso! E’ bene sapere che il “reishi”, è anche un ottimo chelante ossia, disintossica prioprio dai deleteri metalli pesanti accumulati nel nostro organismo i quali, sono corresponsabili delle terribili patologie neurodegenerative! Riguardo ai triterpeni contenuti in questo fungo, hanno proprietà antinfiammatorie e sono utili anche nelle allergie. Questo straordinario dono della natura, è in pratica un adattogeno, esercita un effetto normalizzante sul corpo riattivando il potere innato di guarigione del medesimo, contribuisce ad inibire l’insorgere di numerose patologie esercitando nel contempo, un effetto tonificante generalizzato. Nella medicina tradizionale cinese (MTC), è considerato il miglior nutraceutico e viene utilizzato da millenni oltre che in ambito terapeutico anche come prevenzione per le malattie croniche, prevenzione oncologica e cardiaca, per ritardare i processi di invecchiamento e aumentare l’aspettativa di vita, per questo, in quelle popolazioni, viene considerato “il fungo dei mille anni”, “l’erba divina”, “il fungo dell’immortalità” ecc.. Pur non essendo un farmaco, (né può sostituire il medesimo), il “Reishi” ha una lunga storia riguardo al suo uso terapeutico e, la ricerca moderna, ha confermato pian piano il suo potere terapeutico. Assieme all’“Agaricus blazei Murril” Q. Jl Fla Acad. Sci. 8 (2): 193 (1945) e all“Ophiocordyceps sinensis” (Berk.)GH Sung, JM Sung, Hywel-Jones & Spatafora 2007, è il fungo più studiato dai ricercatori! Dopo millenni non vengono riscontrati né in letteratura classica, né in studi clinici, effetti collaterali e, studi sulla tossicità hanno rivelato l’assoluta sicurezza di utilizzo per l’essere umano. Tutti i funghi  hanno una certa propensione all’assorbimento, il “reishi” è un micete “specializzato” nell’estrarre dal suolo il “germanio”, ossia un minerale rarissimo da reperire in natura. Ne contiene quantità significative soprattutto nella parte del “micelio” che dello sporoforo e, molto più che in altri rimedi quali l’Aloe, la Consolida maggiore, il Ginseng, l’aglio, ecc.. Questa sostanza ha una potente azione antiossidante ed è ritenuta dalla Comunità Medica, utile nella prevenzione dal cancro polmonare, della prostata, del seno, linfatico e cerebrale; aiuta significativamente nella insufficienza respiratoria oltre ad essere nota anche per aumentare la resistenza, con benefici al tono muscolare del cuore.

Anche se un soggetto gode di ottima salute, abituandosi ad assumere il “reishi” associato ad un corretto stile di vita, contribuirebbe significativamente a mantenersi in ottima condizione! Prendere questo fungo conduce l’organismo umano ad indiscussi benefici fisiologici. Questo non significa che non ci ammaleremo più perché se così fosse, questo micete rappresenterebbe allora un rimedio miracoloso. Non esistono infatti, rimedi miracolosi! Purtuttavia, rimane un dono straordinario di cui ognuno può goderne e dove, i tempi di convalescenza e recupero da una patologia trattata con la medicina convenzionale, risulteranno essere nettamente inferiori rispetto a chi non ne fa uso!

“Ganoderma lucidum” (foto S.Rocchi)

La mia personale testimonianza

Sono sempre stato un convinto assertore dell’utilità della micoterapia quindi, fruitore soprattutto del “reishi” e non perchè in quanto micologo, in qualche modo “condizionato” da una sorta di “devoto rispetto” verso questi organismi. Sono invece fermamente convinto che la soluzione di tutti i problemi di salute, è a portata di mano ossia nella “farmacia naturale”, che il Creatore ci ha fornito: la natura! Paracelsus, medico, alchimista e astrologo svizzero, vissuto nel periodo del Rinascimento asseriva: “Nessun medico può dire che una malattia sia incurabile. Affermarlo è come offendere Dio, la natura e disprezzare il creato. Non esiste malattia, per quanto terribile possa essere, per la quale Dio non abbia creato una cura corrispondente”. Premesso che chi ha patologie in atto, l’unica via percorribile per approcciarsi alla micoterapia, è quella di consultare un medico esperto in medicina complementare/integrativa, meglio ancora, se proprio micoterapeuta il quale, evidentemente, conosce perfettamente i meccanismi di azione di ogni singolo fungo medicinale. Personalmente, ho avuto riscontro diretto dell’efficacia del “Ganoderma lucidum”. In associazione ai farmaci che assumevo da tempo per l’ipercolesterolemia, i cui principi attivi erano il “fenofibrato” per i trigliceridi e la “pravastatina” per il colesterolo, ho iniziato ad assumere il “reishi”. Ho unito anche la vitamina C, la quale è importante aggiungerla in quanto ottimizza l’assorbimento a livello intestinale, dei principi attivi contenuti negli stessi funghi. Per come mi è stato chiarito dal mio medico, la mia patologia, quant’anche io fossi una “buona forchetta”, non era tanto causata esclusivamente da un’alimentazione in qualche modo non del tutto corretta ma, proprio il mio colesterolo, era invece soprattutto originato e prodotto intrinsecamente dal mio stesso organismo quindi, a prescindere. Ipercolesterolemia più impegnativa da trattare tant’è che, sospendere il farmaco anche solo per pochi giorni, significava per me l’innalzamento repentino dei valori! Gli stessi riscontri di laboratorio che periodicamente effettuavo durante l’assunzione del farmaco (ogni 6 mesi) non erano del tutto tranquillizzanti infatti, i medesimi continuavano ad essere sopra la norma seppure, non sempre in maniera particolarmente preoccupante. L’effetto collaterale del farmaco, era quello di rendermi gli arti inferiori “pesanti” durante la deambulazione, soprattutto nel salire le scale motivi che mi hanno indotto ogni mese, anche su parere del mio medico, a sospendere per una settimana l’assunzione dello stesso farmaco. Nel corso di 5 mesi di trattamento con “Ganoderma lucidum”, ho definitivamente “costretto” il mio colesterolo e trigliceridi, prima ad abbassarsi significativamente e poi a rientrare nei parametri della norma. Anche la qualità del mio riposo notturno ne ha giovato significativamente infatti, prima di iniziare il trattamento, il mio dormire era frammentato e discontinuo mentre ora riposo senza più svegliarmi durante la notte, con tutti i benefici che ne conseguono. Quest’ultimo importante beneficio, già dopo tre settimane di assunzione! Il primo risultato significativo, è stato quello che dopo il primo riscontro di laboratorio, effettuato dopo 70 giorni di trattamento, il colesterolo totale si è ridotto del 10%; l’LDL ( il cosidetto colesterolo “cattivo”), da…perenne…rischio elevato a rischio moderato; il colesterolo “buono” (HDL) da livelli abbastanza bassi e quindi deleteri, a livelli relativamente accettabili mentre, i trigliceridi, già quasi nella norma. Dopo proprio questo primo incoraggiante riscontro, d’accordo con il mio stesso medico, si è inteso ridurre la posologia del farmaco il quale è stato da me assunto non più tutte le sere ma a sere alterne. Successivamente, ed a tutt’oggi, non assumo proprio più il medesimo! A risultati ottenuti, oltre a continuare ad assumere il “Reishi”, è buona norma avere un corretto stile di vita ed una alimentazione equilibrata e, comunque, monitorare periodicamente il proprio stato di salute, così da poter eventualmente stabilire mediante il proprio medico, se vi è ancora bisogno del ritorno del farmaco. Personalmente ho preso gli integratori al mattino e a digiuno in capsule e/o polveri, sia la parte dello sporoforo ossia gambo e cappello, comprensivo quindi delle spore, sia la parte del micelio che oltre a contenere per come già enunciato, quantità di “germanio organico” maggiore rispetto allo stesso sporoforo, possiede anche lo spettro degli enzimi necessari per la salute dello stomaco. La dose 2 grammi al dì ossia, quella minima terapeutica indicata dai medici/micoterapeuti, successivamente aumentata a tre grammi, dopo aver ridotto la posologia del farmaco. Allo stato attuale assumo 2,5 grammi di “reishi” al dì e, per come già enunciato, senza farmaco di sintesi. Monitoro però costantemente (almeno tre volte in un anno), il mio stato di salute. Ho anche inteso sostituire le mie giornaliere 4 tazzine di caffè, con quello arricchito con lo stesso fungo, oltre a bere la sera, una tazza di tisana contenente “Reishi”. E’ bene sapere comunque che le bevande, non contengono però una dose di principi attivi tale da poter essere considerate terapeutiche. Sono tuttavia prodotti sani che in qualche modo concorrono al benessere dell’individuo e possono essere utili per chi per esempio come me, abituato a prendere il caffè anche nel tardo pomeriggio, avvertivo gli effetti negativi della caffeina, ossia insonnia e, talvolta, anche tachicardia e bruciori di stomaco. Proprio il nuovo caffè, ha significativamente contribuito alla mitigazione di questi disturbi i quali, sono pian piano divenuti trascurabili. Il “Ganoderma lucidum” infatti, azzera e/o comunque mitiga significativamente gli effetti negativi della caffeina. Anche per chi è abituato a bere te, la stessa teina talvolta produce disturbi analoghi e si può quindi prendere in considerazione, di orientarsi verso il consumo di te con “Reishi”. Le stesse bevande, consultando le etichette in ordine alla quantità di fungo presente, possono anche concorrere al raggiungimento della dose necessaria consigliata dal micoterapeuta. Ad onor del vero mi preme sottolineare che per i miei disturbi di stomaco: acidità, bruciori e talvolta reflussi, associo ciclicamente al “Ganoderma lucidum”, anche il fungo conosciuto in Giappone con l’appellativo di “Yamabushitake”; in Inglese con l’epiteto di “lion’s mane” (criniera di leone) conosciuto in tutto il globo con il nome scientifico di “Hericium erinaceus” (Bull.)Pers.1797. Questo fungo è eccellente anche per il trattamento della gastrite, la quale spesso si manifesta maggiormente durante particolari ed intensi periodi di stress. É in grado di ripristinare la mucosa gastrica che sappiamo avere azione protettrice delle pareti dello stomaco. L'”Hericium erinaceus, in sinergia al “Ganoderma lucidum” e, all’occorrenza all'”Auricularia auricula-judae“, dove quest’ultima specie, è tra i funghi medicinali la più ricca di adenosina, rappresentano lo schema vincente nel combattere efficacemente proprio lo stress di cui purtroppo nessuno è immune. Inoltre, l'”Hericium erinaceus” consumato fresco, a differenza del “reishi”, è anche un ricercato commestibile con retrogusto che ricorda i crostacei!

spore di “Ganoderma lucidum” (foto S.Rocchi)

Fornisciti di un prezioso strumento su come sfruttare al meglio le straordinarie peculiarità terapeutiche del fungo “Ganoderma lucidum”: assicurati di leggere un prontuario o manuale d’uso!

 

Domande frequenti:

 

Sono deleteri?

Sembra una domanda paradossale tuttavia, sui funghi in generale, talvolta si è propensi a dare credito ai “sentito dire”, ossia che questi organismi siano di per se “pesanti” e quindi in qualche modo intrinsecamente nocivi per l’organismo umano! Questo “assunto”, è originato dal pregiudizio e dalla disinformazione che inevitabilmente conducono ad una cattiva “fama” verso i funghi. Sono infatti “teorie” strampalate spesso enunciate da dilettanti che giocano a fare gli “studiosi”. Tuttavia, tali “affermazioni”, generano comunque disorientamento verso chi non ha, ma soprattutto non vuole, ragionare in termini di discernimento. Dunque, se la specie è commestibile, consumata in dosi ragionevoli, non crea nessun danno. Fermo restando che i funghi terapeutici, è necessario debbano essere coltivati secondo normative ben precise,ossia che escludano l’uso di sostanze deleterie  per l’organismo umano! Detto questo, non “…fanno male al fegato…” anzi, è esattamente il contrario! Infatti, proprio il “Ganoderma lucidum” ed “Ophiocordyceps sinensis”, in associazione ad “Agaricus blazei Murril” e “Pleurotus ostreatus”, rappresentano le specie più efficaci nel combattere le malattie epatiche ivi comprese, le cirrosi ed epatiti.

Come funziona l’assunzione di  “Ganoderma lucidum”?

E’ di fondamentale importanza sapere che l’assunzione di “reishi” (così come tutti i funghi terapeutici), in caso di patologie in atto, non va assolutamente inteso come rimedio in sostituzione del farmaco di sintesi che si sta all’uopo assumendo: VA INVECE SEMPRE ASSOCIATO AL MEDESIMO dove, in sinergia, i risultati sono spesso eccellenti. Successivamente il vostro medico di fiducia, quando e come lo riterrà necessario, valuterà se modificare la posologia del farmaco convenzionale. Lo stesso vostro medico, valuterà anche eventuali interferenze che l’assunzione del Ganoderma potrebbe esercitare, rispetto al farmaco di sintesi che eventualmente si sta già assumendo! E’ utile sapere anche che, assumere comunque il “reishi”, è un modo molto efficace di proteggere l’organismo dagli effetti collaterali degli stessi farmaci proprio perchè, lo disintossica efficacemente.

Quali sono gli effetti collaterali del “reishi” e/o le eventuali interferenze con i farmaci? Ed in che modo va assunto?

Gli effetti collaterali segnalati seppure sporadici, possono essere rappresentati da leggeri mal di testa per brevi periodi, questo effetto, è da considerarsi come sintomo depurativo. Lieve diarrea dovuta alla repentina perdita di colesterolo e scorie varie a livello intestinale. Personalmente, avendo avuto proprio questo disturbo, ho consultato il mio medico il quale, mi ha consigliato di sospendere il trattamento per qualche giorno per poi ricominciare. Solitamente, questi sintomi infatti, svaniscono dopo qualche giorno. Ancora più rari, leggeri disturbi allo stomaco in questo caso, è bene allora assumere il “reishi” a stomaco pieno quindi dopo i pasti tanto, l’efficacia, per come indicato dagli stessi medici, è uguale sia se preso a stomaco vuoto che pieno. Può essere assunto in una unica soluzione o ripartito (mattina e sera); possibilmente associando la vitamina C la quale, ottimizza l’assorbimento a livello intestinale dei principi attivi contenuti nei funghi. L’assunzione di “Ganoderma lucidum” e più in generale l’approccio alla micoterapia, non è indicata, seppure i pareri tra gli stessi medici non sono del tutto concordi, per chi fa uso di farmaci anticoagulanti e per chi ha subito un trapianto d’organo tuttavia, anche qui, il vostro medico saprà essere più esaustivo e consigliarvi in base al vostro quadro clinico. Alcuni medici sconsigliano l’assunzione per le donne in stato di gravidanza, altri micoterapeuti, affermano invece che i funghi medicinali, così come tutti gli alimenti, possono semplicemente alterare il sapore del latte materno. Tuttavia, secondo il principio della cautela, è sempre bene avere il parere del proprio medico. Si può scegliere tra capsule, compresse e/o polveri, importante che siano integratori di qualità (vedi voce “Prodotti”). Accertarsi che gli integratori che si vogliono assumere, siano stati approvati (e registrati) al Ministero della Salute!

In quali dosi e per quanto tempo va assunto il “reishi”?

E’ bene tener presente che il “reishi” come tutti i funghi medicinali, non agisce come il farmaco di sintesi, ossia prevalentemente sui sintomi in modo piu’ o meno efficace, perdendo però di mira quasi sempre la causa. Il “Ganoderma lucidum”, ha bisogno di tempi maggiori per poter espletare il suo compito dove, piano piano, interviene sulla causa e di conseguenza anche sui sintomi. Pertanto, la micoterapia in generale non di rado, proprio perchè determina il suo effetto sulla causa della malattia, consente di poter ottenere risultati significativi anche in situazioni complesse! Sebbene gli effetti collaterali quando si presentano sono blandi, è bene abituare l’organismo gradualmente all’assunzione di “reishi”. La dose minima terapeutica indicata dai medici esperti in micoterapia, è rappresentata da due grammi al giorno. E’ buona norma quindi, dalla prima settimana di trattamento iniziare con 500 mg al dì, per poi raggiungere gradualmente la dose indicata dallo stesso medico. E’ anche bene chiarire che è implicito quando si parla di dose minima terapeutica, che la stessa può variare da soggetto a soggetto in base alla patologia e/o da quando tempo il soggetto stesso, è affetto dalla medesima. Per chi è in buona salute e quindi per una mera prevenzione, possono essere sufficienti meno di 2 grammi al giorno tuttavia, anche per chi è in perfetta salute, assumere la dose terapeutica rimane la migliore soluzione. Resta chiaro che tutte le dosi qui enunciate, quand’anche indicate da illustri medici esperti in micoterapia, autori tra l’altro di manuali e prontuari di micoterapia, rimangono tuttavia atti di esclusiva pertinenza del medico esperto in micoterapia al quale vi rivolgerete, che valuterà quindi “dal vivo”, il vostro quadro clinico. Riguardo ai tempi di assunzione, per come già enunciato, bisogna avere pazienza: una terapia regolatrice dura da tre a sei mesi durante i quali comunque, i miglioramenti, sono già constatabili dalle prime settimane. Non bisogna smettere di assumere il “reishi” dopo i primi miglioramenti, occorre invece continuare ad assumerlo per stabilizzare lo stato di salute. L’ideale sarebbe farne uso vita natural durante del resto, perché non farlo considerato che non ha effetti collaterali degni di nota? Tuttavia, per chi comprensibilmente non può assumerlo perennemente, almeno nei cambi di stagione, ovvero nei periodi maggiormente stressanti, è più utile farne uso. Occorre comunque sapere che nei casi in cui si optasse per cicli di assunzione, i benefici saranno inevitabilmente minori.

suggestiva immagine di “Ganoderma lucidum” (foto A.Contin)

 

Bibliografia consultata:

“Micoterapia per tutti”Guida alla scelta dei funghi medicinali – Dr. Walter Ardigò – (Youcaprint  2017)

“Guarire con i funghi medicinali” – Proprietà terapeutiche e istruzioni per l’uso dei 12 funghi medicinali più importanti – Dr. Ivo Bianchi – (Editoriale Programma: 2 edizione 2016);

“Die Heilkraft der pilze”– 2000 – Gesund durch Mykotherapie” (Le virtù terapeutiche dei funghi, vivere sani attraverso la micoterapia) del Prof. Dr. Jan Lelley, Editrice Econ Taschenbuch Verlag, Monaco (Germania);

“I funghi medicinali in 240 malattie: guida alla scelta” Dr. Walter Ardigò – (Youcaprint 2018);

“Healing Mushrooms” Dr. G.M.Halpern (2007: pubblicato da SquareOnePublishers, Garden City Park, New York, USA).

 

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