– Hericium erinaceus –

Per la salute dello stomaco e per rafforzare psiche e sistema nervoso

“Hericium erinaceus” (Bull.)Pers.1797

Non di rado quando si argomenta sulla micoterapia, si è propensi ad immaginare che i funghi medicinali siano di esclusiva origine e/o fruttificano soltanto in Oriente. Seppure questa deduzione è corretta riguardo ad alcune specie come per esempio, l”Ophiocordyceps sinensis” (Berk.)GH Sung, JM Sung, Hywel-Jones & Spatafora 2007, “Lentinula edodes“(Berk.) Pegler 1976, “Agaricus blazei Murril“Q. Jl Fla Acad. Sci. 8 (2): 193 (1945) (quest’ultima specie comunque, è endemica di una zona del Brasile), per gli altri funghi, questa convinzione non trova invece fondamento. Tra i funghi medicinali quindi, ben otto specie nascono anche in Italia di cui sei, gustosi commestibili. Anche L'”Hericium erinaceus“(Bull.)Pers.1797, è bene sapere allora che oltre che reperibile in Oriente, è presente anche in Nordamerica e in Europa, seppure raro sul nostro territorio. In quanto fungo “parassita”, si sviluppa sui tronchi vivi di latifoglie prevalentemente di faggio e spesso, a più metri dal suolo. Proprio per questa sua “strana abitudine” di fruttificare anche a più di 3-4 metri, diventa arduo per gli appassionati e micologi, immortalarlo! Appartiene alla Classe dei “Basidiomycetes”, all’Ordine delle “Russulales”, alla Famiglia delle “Hericiaceae”. Somiglia ad una palla pelosa, morbida, che può raggiungere i 30 cm, da cui pendono lunghi, fitti e flessuosi aculei lunghi 5-6 cm; talvolta presenta una sorta di gambo rudimentale; il colore è bianco e con l’età, diventa ocra-giallastro; se viene sezionato la carne è bianca, cotonosa e nello stesso tempo elastica; Le spore al microscopio appaiono finemente verrucose di forma più o meno ellittiche, le cui dimensioni medie variano da 4-5 x 4-6 micron. Proprio per questo suo strano aspetto, gli sono stati attribuiti curiosi appellativi come testa di scimmia, criniera di leone, barba di vecchio etc.. Eliminando gli aculei, è un ottimo fungo commestibile dal sapore delicato che ricorda vagamente, quello della polpa del granchio.

“Hericium erinaceus” (Bull.)Pers.1797, (foto dal Web)

All’interno della “farmacia naturale” rappresentata dai funghi medicinali, l'”Hericium erinaceus” ha un ruolo di primo piano. Nella Medicina Tradizionale Cinese, è ritenuto un fungo che influisce sui meridiani di stomaco, milza e pancreas. Tutti i funghi terapeutici (in realtà la stragrande maggioranza dei macrofunghi ivi compreso i porcini), chi più chi meno, esplicano effetti di sostenimento e modulazione del sistema immunitario ad un livello ottimale. Anche questo micete quindi, è ricco di sostanze in grado di modulare e potenziare la risposta immunitaria, di contrastare eventuali squilibri metabolici ed organici. Esso è utilizzato in miocoterapia, soprattutto per i disturbi dell’apparato gastrointestinale e del sistema nervoso. Sembra quasi superfluo sottolineare che la scienza occidentale, ha iniziato gli approfondimenti su questa entità solo da pochi decenni dove, gli stessi scienziati da qualche anno a questa parte, stanno pian piano confermando quanto descritto dalla Medicina Tradizionale Cinese. L'”Hericium erinaceus” è una efficace rimedio naturale che, se assunto con costanza, diventa prezioso contro la gastrite grazie proprio alla sua doppia azione antinfiammatoria e antimicrobica. Questo fungo, ha la straordinaria capacità di rigenerare la mucosa gastrica, creando una sostanziale barriera di protezione dalle iperacidità degli alimenti e dalla forte acidità degli stessi succhi gastrici. Diventa quindi, un micete di eccellenza in associazione alle terapie tradizionali, proprio in presenza delle sindromi dispeptiche, ossia gastriti e malattia da reflusso gastroesofageo. Le azioni dei polisaccaridi presenti in questo fungo, aiutano anche nei casi di carcinoma gastroesofageo e nei tumori della pelle. Essiccato e ridotto in polvere in antichità, veniva usato dalle popolazioni orientali ma anche in quelle del nordamerica, come ottimo emostatico favorendo nel contempo la rigenerazione e riparazione di ferite e piaghe! Agisce anche sul sistema nervoso in ordine allo stress, ansia e malinconia, nonché nei deficit della memoria e nel migliorare la capacità di concentrazione. Proprio perchè la sua azione è positiva nel contrastare l’ansia, stress, depressione, vuoti di memoria, scarsa concentrazione, in pratica nella cosiddetta stanchezza mentale, la stessa mente e sistema nervoso, traggono significativi benefici dal suo utilizzo. La ricerca moderna ha evidenziato che ha spiccate capacità di rigenerare le cellule del cervello, deteriorate dal passare del tempo o dalle malattie. In uno studio del 2009, un gruppo di ricercatori ha dimostrato che nella fase iniziale del deterioramento cognitivo, è in grado di migliorare significativamente i sintomi, ossia la perdita di memoria ed altri deficit cerebrali che, generalmente, indicano il preludio dell’insorgenza di vere e proprie forme di demenza senile. Questo fungo allo stato attuale, è una delle poche fonti naturali (se non l’unica) a possedere una particolare caratteristica. Grazie a due principi attivi in esso contenuti ossia le erinacine e ericenoni, è significativamente efficace nella protezione proprio dei neuroni; per questi motivi il suo utilizzo è dunque conveniente nel prevenire e/o contrastare i morbi di Parkinson, Alzhaimer e la sclerosi multipla!

suggestiva immagine di “Hericium erinaceus” (foto A.Contin)

 

 

 

 

 

 

 

 

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